mercoledì 27 marzo 2013

Occhio all’orizzonte.

L’analisi tecnica presuppone che gli stessi analisti/trader operino sul mercato per 5, 10 o più anni e che, di conseguenza, determinati livelli operativi rimangano più o meno impressi nella mente degli operatori. Per alcuni perché il raggiungimento, superamento o cedimento di un livello ha fatto guadagnare soldi, per altri perché ha fatto perdere soldi. Altri ancora hanno mancato un’opportunità per fare soldi allorché gli ultimi si sono risparmiati un falso segnale e dunque una potenziale perdita di denaro. Ciò spiega, in parte, l’importanza ed il perché delle resistenze e dei supporti statici (l’orizzonte).



L’indice Ftsemib ha realizzato dallo scorso 8 marzo una serie di massimi relativi in corrispondenza di quota 16250 prima di indietreggiare parzialmente confermando la validità dell’area situata nelle immediate vicinanze di tale ultimo livello. Lo stesso 16250 circa è stato utilizzato come supporto durante le prime due decade dello scorso mese di febbraio, nonché come resistenza all’inizio del mese di dicembre e nella metà del mese di ottobre 2012. Non sottovaluteremo dunque il recente massimo relativo. Parentesi; l’indice azionario italiano viene poi individuato in uno stato di equilibrio precario, mentre interessa pericolosamente l’area di supporto individuata tra 15500 e 15000 euro.


Osserviamo ora il rendimento medio del decennale italiano e ovviamente, anche in questo caso, emergono livelli statici storicamente importanti, vedi per esempio il 4.30%, il 4.60% ed il 4.90% circa. Come è logico che sia, varie inversioni di tendenza nel rendimento del decennale si traducono in un’azione di senso inverso nell’azionario. Vedi per esempio il minimo relativo del rendimento del decennale nel mese di marzo 2012 ed il massimo relativo del Ftsemib. Allo stesso modo alla fine dello scorso mese di gennaio.


Infine, l’ultimo grafico ci propone il rapporto tra l’andamento del Ftsemib ed il rendimento del decennale obbligazionario. L’investitore cerca di rendimento dove c’è e questo semplice composite può aiutarci nella ricerca. Nel medio/lungo periodo, emerge immediatamente il superamento di una resistenza dinamica avvenuto durante lo scorso mese di settembre 2012 che ha portato alla realizzazione di un massimo relativo a fine gennaio (vedi le due righe verticali blu su grafico precedente), mentre anche qua emergono alcuni livelli statici particolarmente interessanti. Tra questi leggiamo un supporto a 3200 ed una resistenza a 4200, mentre proveniamo dal test del massimo relativo di metà marzo 2012 a 3550 circa. Ne deriva che l’eventuale cedimento di 3200 potrebbe indicare un indebolimento dell’azionario di fronte ad un aumento del rendimento del decennale italiano o, per lo meno, ad un minore indebolimento di questo ultimo. L’inverso di quanto accaduto nel periodo settembre 2012 – gennaio 2013.

Vedremo nei giorni a venire se alcuni dei livelli statici evidenziati si dimostreranno nuovamente validi e se, ancora una volta, noteremo delle divergenze nell’azionario e nell’obbligazionario. Da “bravo analista” penso che sarà ovviamente cosi, ma la cosa è molto interessante a fini previsionali e/o di studio. In ogni caso, l’osservazione di un mercato genera obbligatoriamente informazioni utili per intervenire su un altro comparto finanziario. E come potrebbe essere diversamente?

L’occasione mi è particolarmente gradita per augurare a tutti Voi e famiglia una buona Pasqua cristiana.

Cordialmente
Giovanni Maiani