martedì 26 novembre 2013

La Troika… da noi.

Lo scorso 27 luglio avevo pubblicato un articolo intitolato “Ed io pago” nel quale evidenziavo alcune misure di austerità adottate in vari paesi e cercavo di fare passare 2 idee fondamentali.

Le riporto brevemente:

-         “Da “bravo analista” prima di continuare a spremere i dipendenti e le classi più deboli che hanno sempre pagato andrei in primis a chiedere i conti ad altri.”
-         “Infine, ricordatevi che difficilmente una nuova tassa verrà successivamente cancellata senza qualche semplice artificio contabile.”

Nel primo caso è molto chiaro. Sono sempre gli stessi a pagare e, come se non bastasse, chi va con i/le bambini/bambine è sempre in libertà. Nel secondo caso, la matematica non è un’opinione ed in Italia rimane l’incognita della 2° rata dell’Imu la quale eventuale abolizione slitta al dopo “decadenza” anche se è già pronto in sostituzione l’aumento dell’accise sui carburanti, e non solo... Importante dunque mercoledì 27.

Tornando sulle misure di austerità e sulla Troika (Bce, Fmi e Ue), in questo inizio di settimana è aumentata la pressione sul Portogallo al quale vengono richiesti nuovi sforzi tra questi un aumento dell’età pensionabile, una riduzione dei salari nel pubblico impiego e un aumento dell’orario di lavoro di 5 ore settimanali, tagli alle pensioni, e cosi via.

Riassumendo a livello internazionale, le misure di austerità contemplano generalmente (l’elenco non è esaustivo, ma solo indicativo):

-         riduzione di salari e tagli nella Pa,
-         aumento dell’orario di lavoro,
-         aumento dell’età pensionabile,
-         aumento di tasse ed accise,
-         tetto a stipendi e pensioni,
-         tagli ai servizi,
-         riduzione della spesa nel bilancio statale,
-         haircut e/o ristrutturazione del debito pubblico,
-         nazionalizzazioni,
-         imposte patrimoniali su beni immobili.

Non ci ricorda nulla?

Non è quanto accade, almeno in parte, in Italia e a San Marino?

La Troika sembra anche da noi, anche se non si vede.

Un’altra conferma in quel senso l’abbiamo letta lo scorso 20 novembre in relazione ad una bozza del Governo sulle riforme costituzionali: “Taglio consistente del numero dei parlamentari e Senato come Camera delle regioni.”. E’ accaduto per esempio anche in Spagna per i consiglieri comunali.

Faccio una breve parentesi in quanto voglio attirare la vostra attenzione su 3 dati macro spesso poco presi in considerazione anche se interessanti.

Il risparmio delle famiglie italiane è vicino ai minimi storici e la flessione ha iniziato circa 9 mesi dopo le twin towers. La Lehman ha solo accelerato il deterioramento in essere ed è questa la cosa preoccupante.



Il reddito famigliare ha realizzato un “doppio massimo” a metà 2007 e a metà 2008 per poi stabilizzarsi con una lieve tendenza al ribasso.



Il prezzi immobiliari hanno raggiunto i massimi durante la prima metà del 2006 e abbiamo quindi assistito ad un progressivo calo.



Questi 3 semplici indicatori mostrano una piccola fetta dello scenario reale italiano sottolineando che cosa accade effettivamente ai comuni mortali.

L’elenco delle misure come sopra ricorda quanto accade nei nostri 2 paesi (Italia e San Marino) e, senza leggere i dati del Pil o del rapporto debito Pil, è chiaro che lo scenario macroeconomico peggiora da anni e che la situazione sembra arrivata ad un capolinea. E’ toccato ad una lunga serie di paesi, vedi una fornita lista nell’Europa dell’Est, poi ovviamente in Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, e cosi via, e potrebbe toccare a breve all’Italia (e San Marino).

Non ho ancora ben chiaro se la Troika c’è già e non si deve fare sapere in quanto occorre seguire il copione e un certo ordine al fine di preparare progressivamente la gente e non fare precipitare la zona euro nel caos visto il peso dell’Italia nell’Ue, non so se ha anticipato il suo prossimo arrivo invitandoci ad adottare preventivamente delle misure in modo di “dorare la pillola” e salvare la faccia ai politici (tenuta del governo), ma di certo i nostri 2 paesi non sono messi bene e qualche cosa si sta muovendo.

In fondo, nell’acronimo Piigs, o più gentilmente Gipsi, c’è anche la “i” di Italia.

Cordialmente
Giovanni Maiani